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PUNTURE DI SPILLO - LO SMEMORATO DI CREMONA

  • storiescomode
  • 12 dic 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

“Voglio un nome e cagnomo !!” Gridava affacciandosi dal balcone il Principe della risata alias Totò nel celebre film “Lo smemorato di Collegno”, parodia tratta dalle triste storia realmente accaduta di un individuo che negli anni venti si aggirava nel cimitero istrealitico di Torino senza sapere chi fosse e da dove venisse.

Il Danilone nazionale da Soresina, provincia di Cremona, ex Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti del primo Governo Conte, si è oggi scoperto nell’aula bunker del Tribunale di Catania ove si è tenuta l’udienza relativa al processo intentato contro Salvini per sequestro di persona nella famosa vicenda della nave Gregoretti, un novello smemorato di Collegno.

Alla domanda della difesa rappresentata dall’Avv. Giulia Bongiorno in merito alla apposizione della sua firma sul divieto di ingresso, di transito e di sosta dei 131 migranti che furono tenuti a bordo della detta nave, ha risposto, anzi per meglio dire ha non risposto con un laconico “non ricordo” nonostante agli atti del giudizio siano depositati i documenti da cui risulta la sua sottoscrizione tesa ad avallare il mentovato divieto.

Le cronache giudiziarie ci confermano che tutta la testimonianza resa all’udienza odierna dall’ex Ministro è stata costellata da svariati “non ricordo” anche se i fatti oggetto del procedimento penale si possono considerare piuttosto recenti atteso che si sono verificati nel Luglio 2019 ovvero appena un anno e mezzo fa.

Voci di corridoio sussurrano che il Danilone, dopo aver deposto in qualità di teste ed appena uscito dall’aula bunker del Tribunale di Catania, abbia chiesto informazioni sulla strada di casa che neppure ricordava.

Cosa volete, il personaggio è piuttosto pittoresco: si filma i video con cui parla al suo vasto pubblico adorante attraverso foglietti di carta, va in giro con il monopattino per le dissestate strade di Roma anche a costo di rischiare l’osso del collo ed a tal proposito pare sia caduto più volte battendo la testa sui sanpietrini (non si può escludere che la sue amnesie siano dovute anche ai ripetuti traumi cranici), le sue innumerevoli gaffe fanno parte del bestiario comico più divertente mai elaborato negli ultimi anni tra le quali citiamo il famoso tunnel del Brennero mai esistito, la famosa revoca della revoca della concessione al suo barbiere personale postando una foto in cui appaiono anche i suoi due figli minori (poi rimossa), un uso spesso spericolato dei congiuntivi e dei condizionali, insomma non si è mai fatto mancare niente.

Al pari di un vecchio spot della Rai, si potrebbe oggi dire che Danilone è di tutto e di più e c’è da sperare che il buon Dio lo preservi sempre integro dal peccato e sicuro da ogni turbamento perché lui, da oggi in poi è lo smemorato di Cremona e dobbiamo stargli vicino perché ha bisogno di cure ed affetto per ritrovare nel più breve tempo possibile quella memoria senza la quale non potremmo più divertirci ridendo a crepapelle ad ogni sua intervista o pubblica uscita.

Torna Danilone, ti imploro, non lasciarci soli, la vita è triste senza di te.

BRUNO IANNIELLO

 
 
 

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