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La ballata del Ferranti


Quelli bravi che piacciono alla gente che piace e i frequentatori abituali dei salottini radical chic ci hanno sempre spiegato che in democrazia le pulci si fanno a chi governa e non a chi sta all’opposizione: tutto giusto, per carità di Dio.

Ci sia però consentito una tantum, dopo aver pronunziato sacro giuramento di non ripetere mai più l’esperimento, di occuparci scherzosamente e con il rispetto che è dovuto al rango cui appartiene, di un personaggio politico che da anni è alla ribalta del palcoscenico ternano: il suo nome è Francesco Maria (non tutti possono permettersi il doppio nome), il suo cognome è Ferranti.

Cosa dire del novello Zarathustra che non sia stato già detto? Cosa altro scrivere che non sia stato già scritto senza cadere nella sterile retorica?

L’impresa è ardua ma il comune mortale proverà a cimentarsi: i maligni lo dipingono irascibile e permaloso, guai a fargli notare una leggera imperfezione nella sua scrittura (pare abbia dato dello sgrammatico anche all’amministratore delegato della Giovanni Treccani Spa il quale aveva provato sommessamente a suggerirgli che il termine Vice Sindaco non esiste nella nostra lingua).

Conosce il regolamento comunale come le sue tasche ed in materia si vanta di essere una vera e propria autorità dall’alto delle sue cinque consiliature cui è giunto raccogliendo sempre il maggior numero di voti.

Le solite malelingue spettegolanti (da cui lo scrivente comune mortale si dissocia) narrano di un Ferranti ormai intento a parlarsi addosso: si guarda allo specchio e si lancia i baci, si complimenta con sè stesso, si arrabbia con sè stesso ma è anche capace di chiedersi umilmente scusa per le offese che si è recato sempre da solo.

Voci incontrollate dei corridoi Rai (a cui non crediamo) ci confermano che la prima puntata del nuovo Superquark condotto dall’impareggiabile Alberto Angela sarà dedicata alle nuove specie in via di estinzione e, non a caso, sono state intraviste le telecamere della azienda televisiva di Stato aggirarsi per Palazzo Spada al fine di studiare le movenze e le abitudini, anche alimentari, del Francesco Maria: l’orso bruno marsicano e la pernice bianca se ne faranno una ragione.

Se può essere utile ci permettiamo di suggerire agli amici di Superquark un ulteriore abitudine acquisita dal nostro solo negli ultimi tempi: pare, difatti, sia stato visto più volte, aggirarsi, al calar delle tenebre, tra i cassonetti dei rifiuti, intento a scattare fotografie da postare sui social per poi scudisciare l’attuale maggioranza.

I maligni e i superbi hanno provato a ricordargli il piccolo dettaglio che nei precedenti cinque anni il Francesco Maria, da membro della maggioranza e Presidente del Consiglio Comunale, era in tutt’altre faccende affaccendato nelle ore serali e notturne ma non c’è stato verso.

La leggenda narra fosse lui l’uomo che appariva nella nota pubblicità della Denim che “non deve chiedere mai” ma il Francesco Maria, incurante delle maledette malelingue, dall’alto delle sue cinque consiliature e del record di voti, fa spallucce ed al motto “ghe pensi mi”, con un semplice post su Facebook, risolve i problemi dei cittadini mettendo in riga la massa di trogloditi ed ignoranti con cui purtroppo è costretto ad interfacciarsi quotidianamente.

A tutti i suoi insopportabili detrattori che gli ripetono ossessivamente di non aver conseguito una laurea noi invece ricordiamo che egli è riuscito dove altri hanno fallito e falliranno ovvero governare una città da semplice consigliere di opposizione attraverso la pubblicazione di 4 post sulla suddetta piattaforma social bene assestati.

Agli stessi detrattori che lo dipingono sul viale del tramonto intento a frugare esclusivamente nell’armadio dei ricordi per raccontare sè stesso ricordiamo che egli è invece l’emblema del futuro: hai un problema? Dillo a Francesco Maria che, con una botta di mento contro un pugno, una nasata sul ginocchio ed un paio di post su Facebook ti risolve la faccenda: le masse adoranti attendono i suoi panegirici con la stessa trepidazione dei fedeli che attendono l’apparizione della Madonna di Medjugorje.

Vogliamo bene a Francesco Maria e speriamo abbia colto l’intento meramente ironico di un semplice ed umile spacciatore di parole.

Anonimo Ternano

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