PER UNA NUOVA DESTRA – DAL MERCATO DELLE VACCHE AL MERCATO DELLE IDEE
- storiescomode
- 19 nov 2021
- Tempo di lettura: 3 min
E’ disponibile già da qualche settimana e precisamente dagli inizi di Ottobre, in tutte le librerie l’ultima fatica di Daniele Capezzone intitolata “PER UNA NUOVA DESTRA” edita da Piemme che si compone di una introduzione, dieci capitoli ed una conclusione dedicata alla stella polare che ha sempre guidato il suo pensiero ovvero la libertà.
L’opera va molto ben al di là di un classico decalogo di consigli rivolti agli attuali partiti di centro destra per allargare la propria base di consenso e rappresenta, a mio modesto avviso, una vera e propria ventata di freschezza che trafigge il clima mefitico ed appiattito che attualmente avvolge la società italiana.
L’autore, attraverso il suo certosino lavoro, è riuscito a tratteggiare, con estrema disinvoltura e chiarezza di esposizione (virtù quest’ultima estremamente rara tra gli scrittori che vanno per la maggiore) le distinzioni di carattere strutturale, culturale e soprattutto di approccio metodico tra il mondo anglosassone ed il recinto nostrano in cui ci siamo ingabbiati negli ultimi anni.
E’ stato per me illuminante sapere che nel Regno Unito (che dista da noi a poche ore di aereo) ci sono importanti giornalisti di area conservatrice che hanno criticato ed incalzato il primo ministro Boris Johnson allorquando il suo governo ha disposto un inasprimento fiscale ovvero ha ritardato, per cautela, la riapertura di alcune attività a seguito delle restrizioni Covid: a quel punto ho compreso appieno le sue critiche ai quotidiani nazionali di area cosiddetta conservatrice che definisce astutamente “ auto che viaggiano in autostrada contromano”
Altrettanto illuminante è stato conoscere dell’esistenza di personaggi quali Jack Kemp ovvero un giocatore di football americano che, smessi i panni di quarterback dei Buffalo Bills, diviene il più importante e influente politico americano del ventesimo secolo.
Il buon Capezzone, giustamente, fa notare che la favola di Kemp è una favola squisitamente americana perché figlia di quella società che concede a tutti una opportunità, una chance per sognare in grande.
Tornando alle vicende nostrane, il tomo, la cui lettura è estremamente agevole e mai noiosa, si snoda attraverso le varie sfide che il centro destra sarà chiamato ad affrontare da qui ai prossimi anni sul terreno delle riforme istituzionali, dei rapporti con i paesi esteri e con l’Unione Europea e soprattutto delle tasse perché la vera libertà, secondo l’autore, risiede nella capacità da parte dello Stato di ritrarsi il più possibile per consentire ai cittadini di mettere a frutto le proprie idee e proprio queste ultime rappresentano il vero terreno su cui si giocheranno tutte le battaglie campali dei prossimi anni.
Secondo Capezzone i politici del futuro, quelli di razza, come la Thatcher e Reagan che hanno lasciato in eredità alle future generazioni un patrimonio inestimabile di idee che ancora oggi si stagliano e primeggiano in un panorama politico costellato di annunci vuoti e confusi, dovranno essere bravi a far primeggiare, prima di ogni altra cosa, le proprie idee consentendo loro di poter risplendere di luce propria e dovranno farlo con un linguaggio chiaro, comprensibile a tutti e non eccessivamente tecnicistico.
La politica di centro destra del futuro dovrà essere capace sulla scorta dell’insegnamento trumpiano, di parlare a tutti, nessuno escluso, dai colletti bianchi a quelli blu, dagli emarginati delle periferie alla piccola e media impresa, artigiani, partite iva e commercianti che sono stati letteralmente abbandonati se non addirittura bidonati e beffati dagli ultimi governi nonché dall’attuale esecutivo e soprattutto di non farsi ingabbiare dall’astuta e perfida macchina mediatica che dipinge i politici di centro destra, a seconda delle convenienze, quali razzisti, xenofobi o fascisti.
L’autore fa riferimento alla cosiddetta “bomba emotiva” che ogni candidato dovrà saper trasmettere ai propri elettori scaldandone i cuori e la speranza.
Le pagine del libro sono intrise di autentico ottimismo per il futuro (del resto come saggiamente afferma il Professor Antonio Martino il pessimista soffre due volte) ma non perdono di vista il contatto con la realtà italiana che è molto differente da quella anglosassone.
Cosa manca insomma all’attuale centro destra? Mancano le spinte autenticamente liberali di Grover Norquist, altro straordinario personaggio americano che si batte da anni con la sua associazione antitasse per una presenza meno ingombrante dello Stato e manca l’inquietudine di Clint Eastwood, leggenda del cinema statunitense che, con i suoi film, ci mette continuamente in guardia dagli abusi e dal potere dello Stato nonché dalle manipolazioni del circuito mainstream che ci vuole tutti omologati e senza capacità critica.
Per una nuova destra è anche e soprattutto un prezioso concentrato di informazioni essenziali ed importantissime che riguardano paesi come la Cina e l’Iran, di cui sinceramente non ero a conoscenza, e si pone pertanto in un’ottica estremamente interessante perché riesce a fondere sapientemente vari generi tra cui quello divulgativo, politico e narrativo che risultano serviti in un moderno coktail di accattivante simpatia.
Daniele Capezzone percorre quindi una strada nuova, affascinante, coraggiosa ed inaugura un nuovo genere letterario che non farà fatica ad imporsi anche negli anni a venire: prova a volare alto perché, a differenza di tanti altri, abbandona il mercato delle vacche e sposa quello delle idee.
BRUNO IANNIELLO

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