top of page

LO STATO DELL’ARTE

  • storiescomode
  • 16 mar 2021
  • Tempo di lettura: 6 min

Nel 1749, dopo ben quattordici anni di duro lavoro, il filosofo francese Montesquieu pubblicava la sua opera più importante che ancora oggi rappresenta la pietra miliare per i giuristi più raffinati: lo spirito delle leggi. L’opera venne immediatamente attaccata da gesuiti e giansenisti e posta all’indice nel 1751 dopo il giudizio negativo della Sorbona.

L'autore analizzava i tre generi di poteri che vi sono in ogni Stato: il potere legislativo (quello che scrive ed approva le leggi), il potere esecutivo (quello che dispone del potere di metterle in esecuzione) e il potere giudiziario (ovvero quello che è chiamato ad applicare le leggi ed a punire i trasgressori).

Il filosofo riteneva che l’unico modo per garantire veramente la libertà del cittadino, è che questi tre poteri restassero nettamente separati e che pertanto nessuna di commistione alcun genere dovesse esistere fra loro.

Montesquieu, sempre attraverso le righe del suo capolavoro, cercò di dimostrare come nonostante la diversità degli eventi, la storia abbia un ordine e manifesti l'azione di leggi costanti: ogni ente ha le proprie leggi e le istituzioni e le leggi dei vari popoli non costituiscono qualcosa di casuale e arbitrario, ma sono strettamente condizionate dalla natura dei popoli stessi, dai loro costumi, dalla loro religione e sicuramente anche dal clima in cui esse si manifestano.

Le regole che le comunità si danno non debbono considerarsi assolute, cioè indipendenti dallo spazio e dal tempo; esse al contrario, devono variare col mutare delle situazioni come i vari tipi di governo e delle diverse specie di società: il compito più importante è quindi assegnato ai giudici che devono applicare la legge attraverso la ricerca costante della propria ratio.

La ratio di ogni legge è lo scopo che essa si è voluta dare e facciamo degli esempi pratici: se punisco gli spacciatori lo faccio per tutelare la salute e l’incolumità dei cittadini, se sanziono i rapinatori e i ladri che, per antonomasia, si impossessano di ciò che appartiene al prossimo, il mio scopo è quello di tutelare la proprietà privata.

Fatta la premessa veniamo ai nostri giorni per commentare serenamente vicende un po’ più frivole e terrene: nella giornata di ieri si è discusso innanzi il Collegio di Garanzia dello Sport del Coni il ricorso avanzato dalla Roma avverso la decisione del Giudice Sportivo, poi confermata anche dalla Corte di Appello Sportiva, di decretare lo 0-3 a tavolino a seguito della partita di campionato Verona - Roma in cui il club giallorosso, per mero errore, aveva inserito il nome del calciatore Diawara tra gli under 23 violando quindi la disposizione di cui al Comunicato Ufficiale n. 83/A del 20.11.2014.

La discussione del ricorso è terminata alle ore 17,00 circa ed il verdetto, del tutto scontato, è giunto alle ore 20,45 attraverso il comunicato pubblicato sul sito del Coni con cui si rendeva noto il rigetto: fra qualche giorno avremo modo di leggere anche le motivazioni che, a naso, possiamo già anticipare atteso che la stessa Procura Federale aveva concluso per il rigetto del ricorso richiamando il precedente rappresentato dalla decisione n. 030/CSA del 18.10.2016 con cui lo stesso Organismo giudicante si era espresso in merito alla famosa partita tra Sassuolo e Pescara disputatasi il 28 Agosto del 2016: parliamo del caso Ragusa, che lo ricordiamo ancora una volta, è completamente distinto e diverso dalla questione trattata nella sentenza in commento.

In quella circostanza, difatti, il calciatore Ragusa non avrebbe potuto in ogni caso disputare il match mentre nel caso che riguarda la Roma i 4 slot per over 23 erano tutti disponibili e quindi il buon Diawara era nelle condizioni giuridiche di poter disputare la partita contro il Verona.

Insomma, la Roma ha sicuramente violato la norma in questione (e del resto tale circostanza è sempre stata pacifica ed incontestata) ma è altrettanto vero che non ha violato lo spirito della norma in quanto non ha tratto alcun ingiusto vantaggio dalla sua violazione atteso che i quattro posti disponibili per gli over 23 erano tutti liberi.

La norma punisce giustamente coloro dalla cui violazione traggono un ingiusto vantaggio ma il club giallorosso, seppur attraverso una svista del tutto censurabile, non ha dolosamente profittato di tale svista in quanto Diawara poteva tranquillamente scendere in campo contro gli scaligeri.

Un vecchio proverbio dice che è inutile insistere con l’asino che non vuole più fare il proprio dovere e che neppure vale la pena chiedergli il motivo per cui non vuole più lavorare in quanto non può rispondere. Non resta quindi prendere mestamente atto del rifiuto ed arrangiarsi diversamente: del resto neppure si poteva pretendere da un organismo di giustizia sportiva di volare alto.

Le cose si devono volere e quando manca la volontà, manca tutto.

Il club giallorosso, a seguito della decisione della Lega calcio di posticipare alla data del 7 Aprile 2021 il match tra Juventus e Napoli che era stato originariamente fissato per il giorno 17 Marzo 2021, aveva scritto una bella letterina alla stessa Lega chiedendo conto dei criteri che erano stati adottati.

La risposta non è tardata a pervenire con tanto di distinguo tra il differimento ai sensi dell’art. 29 comma 3 dello Statuto previsto esclusivamente per i club che devono disputare le competizioni internazionali e che contempla il limite temporale dei 15 giorni che precedono il match di campionato nonché il criterio della idonea motivazione di carattere sportivo ed il differimento di carattere generico svincolato dagli impegni dei club nelle competizioni continentali ed in questo caso non ci sono limiti temporali in quanto il tutto è rimesso ad un semplice accordo tra gli stessi club che devono disputare la partita di campionato.

Tanto per fare un esempio semplice semplice, tutti i club di serie A che non disputano le competizioni continentali, previo accordo, possono decidere di anticipare o posticipare un match rispetto alla data fissata dal calendario.

Nel calcio, come nella vita, c’è sempre da imparare.

La risposta della Lega è altresì corredata dell’informazione per cui tutte le decisioni assunte in materia di calendario non sono impugnabili e pertanto anche la richiesta avanzata dal club giallorosso di differire la partita contro il Napoli deve ritenersi implicitamente respinta atteso che il termine dei 15 giorni non è stato rispettato.

Cerchiamo di essere chiari: la decisione della Lega così come quella del Collegio di Garanzia dello Sport del Coni sono formalmente ineccepibili e personalmente non ho mai nutrito alcuna speranza di successo né per il ricorso tanto meno per il differimento del match contro il Napoli.

La storia ci dice che il primo anno di una nuova proprietà in un club calcistico porta con sé tanti stravolgimenti che non sempre si riescono a gestire in modo equilibrato: ricordiamo a tal proposito che nella stagione 1993 – 94 (primo anno della gestione Franco Sensi), la Roma rischiò seriamente di retrocedere e solo grazie un gol di Giannini a Foggia si riuscì ad evitare un tracollo inglorioso.

La stagione che sta per concludersi vede la Roma a due punti dalla zona Champions e protagonista di un buon cammino in Europa League purtuttavia non si possono negare i record in negativo dei due 0-3 a tavolino conseguiti rispettivamente contro Verona e Spezia in Coppa Italia per motivi che neppure sto qui a rivangare per amore di patria né si può dimenticare l’episodio Dzeko gestito inizialmente con una certa approssimazione e successivamente rientrato in quanto ritenuto utile alla causa giallorossa.

La storia ci dice pure il sistema calcistico italiano è ormai radicato nei suoi usi e costumi nonché nelle sue criticità che anzi si moltiplicano con il passare del tempo ma è altrettanto vero che chi decide di investire in tale sistema di cui si conoscono a menadito pregi e difetti (soprattutto questi ultimi) non può accampare scuse di sorta e deve necessariamente imparare a convivere con tali criticità cercando di superarle, ove possibile, con i mezzi di cui dispone attraverso un inevitabile percorso di crescita ed apprendistato.

A mio modesto parere dobbiamo essere grati alla famiglia Friedkin che ha deciso di investire sia nella Roma che nel nostro sistema ma è altrettanto vero che non possiamo chiedere alla nuova proprietà di muoversi fin da ora alla stregua di filibustieri di lungo corso e dirigenti esperti e smaliziati quali possono essere Lotito e De Laurentiis i quali pure hanno dovuto compiere il loro apprendistato per arrivare fin dove si trovano.

Personalmente non cerco vendette da consumare ai danni di Lazio e Juventus per le vicende dei tamponi e per il caso Suarez: non è nel mio spirito e per esperienza so che non portano mai niente di buono perché la ruota non gira sempre nello stesso verso, purtuttavia è doveroso pretendere l’uniformità dei giudizi.

Si indaghi su entrambi i versanti con lo stesso scrupolo e lo stesso zelo con cui la Lega ha fornito immediato riscontro alla missiva del club giallorosso, si sanzioni, ove l’accertamento delle responsabilità dei soggetti deferiti non lasci adito ad alcun dubbio, con la stessa rigorosa inflessibilità che è stata adoperata per punire la Roma.

Concludo con una chiosa: le vicende di questi giorni (letterina alla Lega e risposta piccata di Fienga) gonfiano legittimamente il petto al tifoso giallorosso ma chi ha qualche capello bianco sa che esistono fasi in cui si deve alzare la voce ed anche un po ’di fumo ed altre fasi in cui si deve tacere.

Le cosiddette guerre apparenti tendono sempre a sgonfiarsi con la stessa velocità con cui sono scoppiate: conta l’esperienza acquisita e la conseguente capacità di sapersi muovere con scaltrezza nel sistema.

Anche il grande Dino Viola, grandissimo dirigente che seppe trarre dalle criticità del sistema gli stimoli per migliorare e migliorarsi, da buon democristiano, fece ricorso al Santo Padre ed divo Giulio per non farsi portar via Falcao perché poi, alla fine, ciascuno si difende con le armi di cui dispone.

BRUNO IANNIELLO



 
 
 

コメント


Post: Blog2_Post

Modulo di iscrizione

Il tuo modulo è stato inviato!

©2020 di Storie scomode. Creato con Wix.com

  • Facebook
  • Twitter
  • LinkedIn
bottom of page