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La nuova crisi energetica

  • storiescomode
  • 8 mar 2022
  • Tempo di lettura: 2 min

Non voglio entrare in discorsi di geopolitica, in quanto non sarei all’altezza, ma voglio parlarvi del problema energetico che scaturisce dalla guerra alla quale siamo assistendo impotenti (?).

Non parlerò di Putin o di Biden o di Zelenskij ma solo di pragmatismo.

Perché sono un razionale e non voglio assolutamente divagare nella politica, ma restare sul problema della mancata lungimiranza da parte della nostra classe politica, verso una visione di investimento economico per essere indipendenti dal punto di vista energetico.

Ho avuto a che fare nella mia vita lavorativa sempre con problemi legati alle politiche energetiche.

È emblematica la mancanza decisionale dei vari governi di destra, sinistra, centro destra e centro sinistra su tale argomento.

Come avrete visto la situazione resta critica.

Prezzi del gas in rialzo, la situazione energetica in Italia grave, anche rispetto agli altri paesi europei.

È necessario trovare una soluzione e anche le parole devono essere collegate alla realtà.

Spesso questo infatti non avviene.

Tutti gli analisti, leggendo tutte le grandi testate internazionali, soprattutto quelle indipendenti, spiegano che quando Dombrovskis dice: lavoriamo su un import zero dalla Russia, dice una emerita stupidaggine. La stessa Germania ieri, con Scholz, ha subito smentito. “Non possiamo fare a meno del gas russo".

È inutile piangere sul latte versato. Ma a un piano energetico si deve lavorare per tempo. Anni fa dovevamo pianificare, fare, valutare. Non oggi in due mesi. In due mesi non si fa nulla.

Sbaglierò ma il mio timore è che si stia ancora tergiversando. Inutilmente perdendo tempo.

Se avessi potere decisionale la testa, oggi, dovrebbe essere su: stop alla burocrazia, troviamo il modo per abbassare prezzi del gas, andiamo sulle rinnovabili e sul loro stoccaggio, i soldi del PNRR ci sono. Bisogna interrompere il rapporto finanza- green che ha portato il mercato Ets della Co2 a prezzi impensabili e innaturali mettendo in ginocchio le aziende.

Mi direte: ad oggi le rinnovabili non bastano. Ma dobbiamo far in modo che siano sufficienti e bastino per il futuro con la speranza che la tecnologia ci aiuti sempre di più.

Sono confidente che si trovi una soluzione anche se oggi sembra di vaneggiare nel buio. Norvegia, Algeria, Qatar ci forniranno la metà di quanto consumiamo normalmente.

Quando si chiede alla politica di fare passi importanti spesso, durante le campagne elettorali, si cercano volti nuovi, non implicati, puri. Spesso però sono incompetenti in tali materie. I have a dream. Puntiamo sulla competenza in questo paese e sul merito forse le soluzioni per l’indipendenza energetica verranno da sole.

Fabrizio Cossu

 
 
 

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