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IL COMPITINO

  • storiescomode
  • 24 feb 2021
  • Tempo di lettura: 3 min

Fino a qualche anno fa gli insegnanti delle scuole medie e superiori non si limitavano a fare, come invece purtroppo accade oggi, i semplici burocrati passacarte intenti a redigere piani e progetti didattici al solo scopo di raggranellare qualche soldarello in più per tenere in piedi la baracca ma erano dei veri e propri educatori e si occupavano dei propri alunni al pari dei propri figlioli: sapevano insomma indirizzarti e consigliarti per il tuo bene e se si accorgevano che avevi totalmente ciccato la scelta perché magari eri più portato per le materie umanistiche anziché per quelle pratiche e scientifiche immediatamente convocavano i tuoi genitori per metterli al corrente della cosa ed evitare ulteriori sbagli per il futuro.

Ricordo ancora con affetto il mio professore di laboratorio a cui sarò sempre grato per tutta la vita, il quale, resosi conto della toppata pazzesca compiuta dai miei genitori che volevano a tutti i costi farmi diventare un grande odontoiatra, non esitò a convocarli per dire loro che una volta acquisito il diploma, avrei dovuto scegliere autonomamente la facoltà presso cui iscrivermi.

Sia ben chiaro che non biasimo affatto i miei genitori che decisero per il mio bene pensando che un dentista non avrebbe mai patito la fame ma nonostante tutti i miei sforzi e le lacrime versate vi assicuro che non ero proprio in condizioni di esercitare quella professione.

I professori, fino a qualche anno fa, si accorgevano anche quando ti limitavi a fare il compitino senza sforzarti più di tanto ovvero quando non impiegavi tutte le energie per riuscire a soddisfare al meglio le legittime aspettative.

Insomma si trattava di un risultato, senza infamia né lode, ottenuto senza uno straordinario impegno, che si poteva tranquillamente archiviare tra il mediocre ed il sufficiente ma certamente non poteva essere ricordato per la fulgida brillantezza.

Volete degli esempi di studentelli che svolgono compitini appena sufficienti che tendono alla mediocrità? E’ presto detto: il Ministro della Salute Roberto Speranza che nel corso delle comunicazioni tenute oggi alla Camera ed al Senato sullo stato dell’arte della situazione sanitaria dovuta alla crisi pandemica, ha finito con il ripetere la stessa solfa che ci propina da più di un anno.

Non vi sto qui a ripetere le parole pronunziate dal titolare del Dicastero della Salute perché potrete tranquillamente trovare il suo intervento in versione integrale su di un qualunque sito di notizie che si rispetti ma il significato del suo panegirico è estremamente chiaro ovvero quello di continuare a restare tappati in casa rispettando le restrizioni imposte a livello nazionale e regionale.

Gli slogan gridati da Speranza sono sempre gli stessi e chiamano in causa anche gli altri paesi tra cui gli Stati Uniti che però, guarda caso, hanno impresso alla loro campagna vaccinale dei ritmi forsennati che noi possiamo solo vedere dal cannocchiale: un discorso denso di allarmismo, paure e frasi fatte pescate dal glossario quotidiano dei santoni del virus quali Crisanti e Galli.

A fronte di cotanta paura sparsa a piene mani non è stato fornito un solo dato confortante in materia di programmazione vaccinale, non uno straccio di cronoprogramma sulle prossime tappe da affrontare anche sul fronte delle riaperture: a differenza di ciò che accade nel regno unito ove già sono stati fissati vari step ed una data ben precisa per tutte le riaperture comprese le rappresentazioni teatrali, quelle museali, le partite di calcio e tanto altro, da noi si continua a navigare a vista nella speranza di poter trovare dei rimedi rabberciati che possano tamponare provvisoriamente l’emergenza e tirare a campare un altro mese.

Il Commissario Arcuri, nonostante i fallimenti conclamati di una gestione più che discutibile connotata altresì da una sprezzante altezzosità e da una conclamata allergia verso le più innocenti e sacrosante critiche, è ancora saldamente al suo posto nonostante il suo mentore Giuseppe Conte abbia miseramente abbandonato la nave per cedere il timone al fuoriclasse Mario Draghi.

Si continua a tirare avanti attraverso i DPCM ovvero atti amministrativi non aventi valore né forza di legge che però restringono e limitano le libertà dei cittadini nonostante la larghissima maggioranza che sostiene l’attuale governo che potrebbe tra l’altro giustificare l’utilizzo di Decreti Legge che al massimo, giunti alla scadenza, potrebbero anche non essere convertiti ovvero essere convertiti anche solo parzialmente al fine di disciplinare la materia attraverso un uso più corretto e rispettoso del dettato costituzionale.

Fino ad oggi nessun ristoro serio a favore di quelle categorie quali ristoratori e gestori di impianti sciistici che hanno risentito fortemente delle ultime scelte improvvisate e schizofreniche adottate dalla compagine governativa.

Insomma, cambiano i governi e le formule politiche ma la sostanza resta la stessa e se i partiti del centrodestra quali la Lega e Forza Italia che pure hanno deciso di sostenere legittimamente l’attuale esecutivo intendono dare un senso alla loro scelta, è giunta l’ora che tirino fuori tutti gli artigli di cui dispongono perché l’ora delle decisioni importanti è già scoccata da un pezzo e limitarsi a svolgere il proprio compitino può rivelarsi solo deleterio.

BRUNO IANNIELLO

 
 
 

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