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I LIBERALI, QUELLI VERI – ENZO TORTORA – TERZA PARTE

  • storiescomode
  • 5 gen 2021
  • Tempo di lettura: 3 min

Avevamo lasciato il nostro Enzo alle prese con i brogli dell’oggetto misterioso ma l’episodio si riproporrà nuovamente in un'altra trasmissione intitolata “Anime Gemelle”, sempre condotta da Tortora.


Lo scopo del gioco era quello di premiare le coppie che dimostravano la migliore conoscenza reciproca rispondendo, l’uno all’insaputa dell’altro, alle medesime domande: nel corso di una puntata, il conduttore si accorge che la coppia non sbaglia una risposta ed allora inverte l’ordine delle domande. A quel punto cominciano gli errori e la consorte si scaglia contro il presentatore svelando il trucco: “ Così non vale, e che diamine! Ci eravamo messi d’accordo con la risposta due…”.

Ovviamente non è dato sapere con chi avessero trovato l’accordo…

Enzo Tortora, lo avrete capito, mostra sin dall’inizio della sua carriera, la sua tenacia ed il suo carattere per nulla subalterno ai piani alti della azienda.

Per due anni e mezzo la trasmissione Telematch raccoglie un consenso plebiscitario e la coppia Tortora – Noto sarà impiegata anche nelle quindici puntate di “Voci e volti della fortuna”, torneo musicale che si disputa tra squadre regionali costituite da artisti dilettanti: la sera dell’Epifania del 1958 la trasmissione vede la sua puntata conclusiva al Teatro Politeama di Palermo ed i telespettatori hanno votato inviando un tagliando della lotteria di Capodanno attraverso cui si partecipa alla estrazione del tagliando vincente che assegna un premio di centomila lire.

La cosa piace poco ad Enzo Tortora che vede nell’esperimento l’idea di spremere gli italiani con lo Stato che fa la parte del biscazziere.

Da quella idea originaria nascerà poi “Canzonissima” che lo stesso presentatore non esiterà a definire una “vera e propria bisca di Stato” sottolineando l’evidente ipocrisia di chi da una parte vieta e punisce le bische clandestine e dall’altra non esita a sfruttare lo stesso meccanismo facendo in modo che il contribuente punti sulla canzone o sul cantante vincente anziché sul cavallo come accade negli ippodromi.

Enzo Tortora, a differenza di tanti altri colleghi, negli anni a seguire, ribadirà più volte la sua avversità alla lotteria di Capodanno: “ Non votate per Canzonissima. Vi invito apertamente alla ribellione, badate, e me ne assumo in pieno coscienza tutta la responsabilità. Trovo superbamente idiota regalar quattrini allo stato ed a Canzonissima – con il suo corredo di girls, di marechiaro, di facezie, di coupets, di mandolinate- non è in fondo che una lotteria: come Merano, l’Enalotto ed il Totip. Non ve ne importa niente come a me? Passate il venerdì sera leggendo un buon libro o riparando il monopattino di vostro figlio. Perché, vivaddio, c’è anche un modo di dimostrare (senza tante storie) di essere uomini liberi: spegnere tranquillamente il televisore e mandare al diavolo votazioni di questo tipo, la problematica che riguarda Mina, il suffragio dovuto a Tajoli, le discussioni sul Maestro Panzeri”

Enzo è disgustato dal moltiplicarsi delle gare canore con cui la Rai riempie il palinsesto e che spesso è pure costretto a condurre controvoglia.

Il presentatore dichiara di odiare le canzoni ma di essere in minoranza e pertanto di non poterci fare nulla tanto è vero che molti anni dopo non esiterà ad annoverare tra le esperienze meno fortunate della sua carriera la conduzione delle edizioni del 1958 e del 1959 del Festival di Sanremo condotte in coppia con Fulvia Colombo ed Adriana Serra.

Presentare il Festival è anzi una vera e propria rogna per lui atteso che tante sono le limitazioni e i diktat che lo sventurato conduttore è costretto a sopportare.

In quegli anni si separa dalla prima moglie Pasqualina Reillo ed il Tribunale di Roma lo condanna a corrispondere alla ex coniuge un assegno mensile di sessantamila lire.

La sua attività in Rai si riduce moltissimo, conduce le sei puntate di “Crociera d’estate” in coppia con Don Lurio ed il Signore delle 13, striscia quotidiana che lui stesso inventa insieme all’autore e regista Amerigo Gomez.

Enzo ha però voglia di costruire qualcosa di nuovo e così dopo pochi mesi sforna un successo straordinario, “Campanile Sera”,che nasce da una idea del suo amico autore televisivo Popi Perani.

Si parte il 5 Novembre del 1959 e la regia è affidata a Romolo Siena: durerà fino al 30 Novembre del 1961: il gioco, estremamente semplice, prevede una sfida fra piccoli comuni a colpi di prove sportive, di abilità e di cultura generale. Nello studio centrale del teatro della Fiera di Milano conduce Mike Bongiorno e nelle piazze ci sono gli inviati Enzo Tortora e Renato Tagliani.

Dalla trasmissione nascono dispute accalorate da un tifo da stadio ed il gioco coinvolge 11 milioni di italiani che sintonizzano alle ventuno in punto di ogni giovedì sera il proprio apparecchio televisivo sul primo canale.

Enzo Tortora, parecchi anno dopo, considererà quella trasmissione come un “meraviglioso osservatorio da cui ho imparato l’Italia meglio che su qualunque manuale”

Enzo Tortora torna ad essere il conduttore del momento, spigliato, tenace, a suo agio con il popolo, tagliente nelle sue battute, mai scontato né banale.

BRUNO IANNIELLO

 
 
 

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