I LIBERALI, QUELLI VERI - ENZO TORTORA - SECONDA PUNTATA
- storiescomode
- 3 dic 2020
- Tempo di lettura: 4 min
Abbiamo lasciato il nostro Enzo alla guida delle radio squadre in giro per lo stivale a raccontare le storie più strambe e disparate ma il nostro continua a scrivere copioni per riviste radiofoniche come il Cavatappi e Biribissi in collaborazione con Gigi Marsico e Piero Angela che è stato da poco assunto per concorso.
Nell’estate del 1952 il Dirigente Rai, Fulvio Palmieri nota il buon Enzo il quale, agghindato in uno smoking verde pisello, presenta il Festival della Canzone Latina che si tiene al Lido di Albaro a Genova e colpito dalla sua bravura lo avvicina per fargli i complimenti, così dopo due anni di apprendistato all’ufficio propaganda e sviluppo, il Dirigente gli propone la conduzione della sua prima trasmissione radiofonica ovvero Campanile D’Oro.
E’ un programma che prevede un meccanismo semplice in cui squadre composte da dilettanti di ogni condizione sociale e di età si sfidano a colpi di canzoni, poesie, sonate di stranissimi strumenti e tanto altro: la trasmissione si rivelerà un successo senza precedenti.
Enzo è un conduttore garbato, colto, spiritoso, tagliente e perfettamente a suo agio nel suo ruolo di presentatore vicino alla gente che comincia a conoscerlo ed amarlo tanto è vero che centinaia di lettere sono scaricate quotidianamente sulla sua scrivania: non si tratta solo di ammiratori ed ammiratrici ma anche persone che scaricano il proprio livore contro il presentatore e la trasmissione (cambiano i tempi ma non le pessime abitudini) nonché tifosi della propria regione che ritengono di essere stati ingiustamente eliminati dalla contesa radiofonica.
La Rai, visto il successo del programma, decide di farne una trasmissione televisiva ma nel 1956 arriva un'altra opportunità per il nostro a cui viene offerto il ruolo di valletto nella trasmissione “Primo Appaluso” condotto da Silvana Pampanini: ancora una volta il buon Enzo si mostra al pubblico senza impaccio e con il solito smoking verde pisello che il bianco e nero della Tv fa diventare grigio ed ancora una volta si mostra sicuro di sé e padrone della telecamere: dopo appena cinque puntate viene promosso sul campo e diventa conduttore unico del programma affiancato da Rossella Como (indossatrice) e dalla bionda ed esile Emma Danieli.
Il programma si mostra estremamente semplice in quanto giovani e sconosciuti artisti, dopo aver superato la selezione nei centri radiofonici locali, dovranno esibirsi in presenza del pubblico in sala e giudicati da una giuria formata da cinque personaggi dello spettacolo (come avete capito in TV niente si inventa e tutto si ricicla).
E’ presente il solito applausometro ovvero l’apparecchio che registra il numero dei consensi manifestati dal pubblico in sala attraverso il battere delle mani: si esibiranno sul palco di Primo Applauso personaggi dello spettacolo e della musica che faranno tanta strada quali Adriano Celentano, Giorgio Gaber e Maria Monti.
Enzo Tortora raggiunge onori o notorietà ed allora nel 1957 conduce in coppia con l’attore radiofonico Silvio Noto un programma che farà la storia della Televisione italiana ovvero “Telematch”.
La regia è di Piero Turchetti (quello di fiato alle trombe Turchetti!) ed il format si compone di quattro giochi: “Passo e vedo”, una sorta di poker che il concorrente gioca in studio con Noto, “i Mimi” attraverso cui il concorrente deve indovinare un personaggio celebre, un oggetto o una scena lirica, “il braccio e la mente” una sorta di gioco delle coppie con cui un concorrente deve rispondere ad alcune domande mentre l’altro deve correggere i suoi errori con prove di abilità fisica ed infine l’unico, inimatibile , geniale “oggetto misterioso” condotto proprio da Enzo Tortora all’inizio della trasmissione.
Il giovane presentatore è l’unico a conoscere la soluzione ed ogni settimana si collega con una piazza diversa la quale dopo aver risposto ad eventuali domande sulle caratteristiche tecniche del “coso” deve indovinare l’oggetto tenendo conto esclusivamente della gigantografia presente alla spalle di Enzo Tortora.
Ad ogni risposta sbagliata il valore del montepremi aumenta di diecimila lire: il buon Enzo è bombardato di telefonate, lettere, appostamenti di ogni genere e tipo il cui unico scopo è quello di ottenere la soluzione dell’enigma. Tentano addirittura di farlo ubriacare, ci provano anche con le donne che pure gli sono sempre piaciute ma il nostro non molla.
Un dubbio però assale Enzo Tortora: l’oggetto misterioso esiste veramente o la Rai sta solo prendendo in giro il proprio pubblico?
Torna così a ricordare l’episodio del signore grasso che si rosicchiava le unghie e che era venuto in Italia a vendere l’oggetto misterioso il quale un attimo prima del debutto aveva lo avvicinato bisbigliandogli nell’orecchio la soluzione “interruttore automatico di batteria”.
Quando il montepremi ha raggiunto cifre da capogiro Enzo chiede di essere ricevuto da un alto funzionario della Rai per esporgli il dubbio.
Il funzionario impallidisce ed autorizza Tortora a scrivere al signore grasso che abita a Parigi: “ io mi gioco la mia dignità professionale giovane ma pulita e ci tengo. Caro Monsieur ma questo maledetto interruttore esiste e dove si può trovare? La risposta del signore grasso: “ l’interruttore funziona ad ammoniaca l’ha inventato un mio vecchio zio che ha la mania di costruirsi le cose da sé”
Enzo per poco non sviene: il tanto ricercato oggetto misterioso non esiste in commercio e quindi praticamente non esiste e così capisce che c’è qualcosa di losco, torna in Rai dal funzionario e sbatte i pugni sul tavolo:” Badate, non intendo più essere costretto a sapere un nome da solo, che può essere stato inventato anche da un imbroglione”.
La settimana dopo telefona in trasmissione un signore da Pescara e stranamente indovina l’oggetto misterioso dichiarando altresì, a domanda specifica di Enzo, che aveva vissuto in Francia prima di trasferirsi in Italia.
In parole povere il signore grasso francese aveva realizzato un doppio affare: dapprima aveva venduto alla Rai un oggetto inesistente di poi aveva inviato un suo emissario ad intascare il premio.
Da quel momento Tortora esige ed ottiene che l’oggetto misterioso sia esistente, sul commercio ed italiano: il presentatore, seppur giovane mostra un carattere fuori dal comune, per nulla subalterno ai piani alti della azienda.

Comments