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E ORA PROVIAMO A RAGIONARE

  • storiescomode
  • 1 feb 2021
  • Tempo di lettura: 3 min



La finestra di mercato calcistico invernale si è inesorabilmente chiusa e ciò che da più parti si auspicava ovvero la cessione di Edin Dkeko, anche solo in prestito allo scopo di allontanare un elemento scomodo che certamente non si era comportato in maniera professionale con il proprio tecnico delegittimandone l’operato in presenza degli altri compagni di squadra, non si è verificato.

Tutto sommato non era poi così difficile capire come sarebbe andata a finire la nota querelle: era da considerarsi impresa ardua, soprattutto di questi tempi, cercare di piazzare un calciatore che viaggia a vele spiegate verso la bella età di 34 anni con il fardello di un ingaggio piuttosto pesante (7,5 milioni netti l’anno) che non può essere alleggerito neppure dagli effetti benefici del cosiddetto Decreto crescita.

L’Agente del calciatore Alessandro Lucci ha provato in tutti i modi ad imbastire uno scambio di prestiti con l’Inter cercando portare il cileno Sanchez a Roma ma sapete tutti come è andata a finire così i motivi per cui la trattativa è naufragata sul nascere (del resto lo stesso Amministratore Delegato nerazzurro Giuseppe Marotta aveva spento tutti gli entusiasmi già sabato sera prima del match contro il Benevento).

Edin Dzeko, per la quarta volta messo sul mercato, resta quindi a Roma e non c’è niente che si possa fare per invertire la rotta che più volte i Dirigenti giallorossi in questi anni hanno provato inutilmente a tracciare perché le strade del destino lo tengono per l’ennesima volta incollato nella Capitale.

Sembra un sortilegio: più si cerca di allontanare il bosniaco da Roma e più lo si incatena ai colori giallorossi.

Cerchiamo ora di ragionare a bocce ferme e senza furore ideologico su quello che potrà succedere.

In via preliminare si deve trarre una morale da questa storia ed un monito per il futuro: mai trattenere chi è scontento e vuole andare via e su questo punto dobbiamo essere onesti con noi stessi in quanto il bosniaco già nel post partita di Siviglia aveva manifestato chiaro ed evidente malumore sulle scelte di Fonseca ed inoltre nella sessione di mercato estivo era stato praticamente ceduto alla Juventus.

Insomma i prodromi di ciò che è poi accaduto in occasione della maldetta partita di Coppa Italia con lo Spezia erano nell’aria e la nuova proprietà bene avrebbe fatto a trovare una sistemazione a Dzeko a prescindere dall’esito infausto della trattativa Milik.

Insomma, meglio avere in squadra un ragazzo voglioso e di belle speranze che magari nell’immediato non potrà darti grandi certezze piuttosto che un campione demotivato che ha già fatto intendere di non gradire più di tanto le scelte del proprio tecnico.

Detto della società che ha ancora tanta da strada da compiere e tanto da imparare veniamo ora al giocatore che ha certamente sbagliato e su questo non ci piove ma che non è certamente stupido ma se gli si parla chiaramente e sottolineo chiaramente ed in maniera schietta facendogli capire che si tratta di tirare avanti solo per altri quattro mesi salvo poi trovarsi una sistemazione consona alle proprie necessità ed al proprio lignaggio nella prossima sessione estiva di mercato, sono certo che non farà mancare il suo apporto in termini di professionalità e di gol (ne ha sempre fatti tanti e continuerebbe a farli tranquillamente).

La corsa per un posticino al sole nella prossima Champions passa necessariamente anche attraverso i suoi piedi e soprattutto dalla capacità della attuale proprietà e del General Manager Tiago Pinto di riuscire a trovare una sintesi accettabile tra le sacrosante prerogative del tecnico che certamente non può essere pubblicamente screditato dal capitano della squadra che allena e quelle di un giocatore che ha dato tantissimo al club e che resterà in ogni caso nella storia dei marcatori giallorossi.

Sarà difficile trovare un nuovo Dzeko ma la storia così come la vita vanno avanti e tutte le separazioni, per quanto dolorose, devono essere gestite con acume ed intelligenza: a nessuna delle parti in gioco conviene tenere il bosniaco in tribuna per altri quattro mesi.

Non conviene alla società che finirebbe per pagare profumatamente un proprio giocatore senza ottenere in cambio le sue prestazioni sportive e certamente troverebbe maggiori difficoltà nel piazzarlo da qui al prossimo mercato, non conviene a Dzeko il cui procuratore dovrebbe sudare le proverbiali sette camicie per trovargli una sistemazione adeguata ed alla fine non conviene neppure a Fonseca che si ritroverebbe nello spogliatoio un giocatore scontento ed ai margini della prima squadra.

Parlarsi, chiarirsi, venirsi incontro per poi separarsi a fine campionato: si può fare, anzi si deve fare.

BRUNO IANNIELLO

 
 
 

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