top of page

La schiena dritta

  • Fabrizio Cossu
  • 4 dic 2020
  • Tempo di lettura: 3 min

Caro direttore ti chiedo di essere sollevata dalla mansione di conduttrice dell'edizione delle 20 del Tg1, essendosi determinata una situazione che non mi consente di svolgere questo compito senza pregiudizio per le mie convinzioni professionali. Questa è per me una scelta difficile, ma obbligata. Considero la linea editoriale una sorta di dirottamento, a causa del quale il Tg1 rischia di schiantarsi contro una definitiva perdita di credibilità.

Dov'è il Paese reale? Dove sono i giovani, per la prima volta con un futuro peggiore dei padri? E i quarantenni ancora precari? E le centinaia di aziende che chiudono e gli imprenditori che si tolgono la vita? Dov'è questa Italia che abbiamo il dovere di raccontare? Quell'Italia esiste. Ma il tg1 l'ha eliminata. Anche io compro la carta igienica per mia figlia in una scuola pubblica, ma la sera, nel Tg diamo spazio solo ai ministri che presentano il nuovo grande progetto per la digitalizzazione della scuola, compreso di lavagna interattiva multimediale".

Con questa lettera il 21 maggio 2010, in conseguenza ai persistenti contrasti con la linea editoriale, Maria Luisa Busi rassegna le dimissioni dalla conduzione del TG1 delle 20.

In questa 'storia scomoda' non voglio prendere le parti della Busi o del suo Direttore dell’epoca.

Ma si vuole focalizzare l’attenzione verso la comunicazione giornalistica fornita al pubblico dai media.

Una comunicazione che per contenuti e per argomenti è spesso ripetitiva e non veritiera del reale scenario che il paese mostra a noi tutti.

Parlare di quello che avviene realmente nel paese.

Questo è quello che dovrebbe svolgere un giornalista televisivo a cui è affidato il ruolo di conduttore o conduttrice del Tg1.

Un aforisma di Edmund Burke dice " Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rimangano in silenzio"!

Ma nella nostra società, sappiamo che per combattere ci vuole coraggio, virtù oggi più che mai rara ma sempre più necessaria.

Aldilà del contesto e del motivo dei contrasti, spesso riconducibili a motivazioni di carattere ideologiche e politiche, sarebbe auspicabile che nel nostro paese ci fossero tante Maria Luisa!

Tuttavia, questa storia, questa cronaca, è per certuni senza alcuna sorpresa falsa informazione o inadeguata allo scenario nazionale.

Riportare un fatto rilevante e incoraggiante per tutti gli esseri liberi, è linfa vitale per le menti pensanti.

Per tanti o per qualcuno, la disubbidienza all'editore o semplicemente non allinearsi al pensiero dell’editore non è tollerabile, ergo parte l'insulto!

A quel qualcuno si potrebbe replicare: "perché il bene trionfi sarebbe meglio che i servi bugiardi e i codardi rimanessero in silenzio!"

Ma imparare a rispettare chi non la pensa come i tanti ‘qualcuno’ è merce rara nella nostra società!

L’appiattimento e il “politically correct” hanno preso il sopravvento.

Ritengo che sia impossibile raccontare i fatti senza farli passare per il filtro delle proprie opinioni, dei propri pensieri e del proprio vissuto.

Non esistono giornalisti che raccontano la verità e altri che raccontano le bugie, ma ognuno di loro racconta quella che, per come vede lui i fatti, è la verità.

Di pirandelliano nella nostra vita c’è molto. Siamo uno nessuno o centomila.

Anche chi, in buona fede fa il suo dovere senza alcuna intenzione premeditata, vede attraverso le lenti del proprio essere... E come tutte le lenti un po' distorcono.

Lungi da me fare del qualunquismo.

Il mio pensiero molto più pragmatico della società odierna, in cui tutti o troppi (purtroppo) in occidente hanno accesso ai media e possono scrivere sul web quello che vogliono, è che sia sufficiente trovare più fonti attendibili (anche queste offuscate dalle lenti) per controbilanciare le "curvature" che le persone e le linee editoriali delle testate comunicano nelle notizie.

I passi coraggiosi dovevano e potevano essere di più.

Forse alcuni doverosi passi indietro, il pubblico compreso quel ‘qualcuno’, se lo aspettavano in altre occasioni ben più importanti per la credibilità del sistema comunicativo del paese.


Fabrizio Cossu

Comments


Post: Blog2_Post

Modulo di iscrizione

Il tuo modulo è stato inviato!

©2020 di Storie scomode. Creato con Wix.com

  • Facebook
  • Twitter
  • LinkedIn
bottom of page